Foto e testo di Alberto Sfoggia
“Partivano di notte, arrivavano di sera lungo mille chilometri di una fantastica carrera”. Inizia con queste parole la canzone di Lucio Dalla che racconta l’avventurosa Mille Miglia del 1930 con i suoi epici duelli al volante tra i più famosi piloti dell’epoca.
La corsa più bella del mondo, così la definì Enzo Ferrari, sin dalla sua prima edizione del 1927 prese il via e terminò a Brescia, facendo il giro di boa a Roma; oltre 1600 chilometri, mille miglia appunto, che trasformarono le strade di mezza penisola nel più smisurato degli autodromi.
Nella Mille Miglia storia e leggenda si fondono, come nel duello che, sul finire della corsa del 1930, vede il grande Nuvolari all’inseguimento di Varzi, ormai avviato alla vittoria sul traguardo di Brescia. Quando sembra ormai tutto deciso, Nuvolari riesce a superare l’avversario, correndo a fari spenti per non farsi vedere. Conquista così il suo primo alloro in questa gara.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, non fu una gara per soli uomini. Già nella seconda edizione al via si presentò Maria Antonietta Bellan, la donna pilota più famosa dei primi del ‘900, amante dei motori e della velocità. Non terminerà la gara, ma si ripresenterà ai nastri di partenza anche in edizioni successive.
Nel 1957, un’uscita di strada è fatale ai piloti dell’auto coinvolta e ad un gruppo di spettatori assiepati lungo il percorso. La tragedia segna la fine della corsa così come era stata fin dagli inizi, troppo alti i rischi per partecipanti e pubblico. Comincia un lungo periodo di silenzio.
Vent’anni dopo la Mille Miglia ritorna nelle vesti di una gara di regolarità. Si trasforma in un’elegante sfilata che si ripete ogni anno, dove le auto storiche sono guidate da facoltosi appassionati e personaggi famosi.
Poco importa se le auto, le stesse che corsero le edizioni effettuate prima dello stop del ‘57, hanno perso qualche cavallo di potenza e il primato di velocità che detenevano. Ne hanno guadagnato in fascino: le linee scolpite su quelle carrozzerie parlano della passione e determinazione di chi, su quelle auto, sentiva che i limiti sono fatti per essere superati, che tutto è possibile.
Sono passati quasi cento anni da quando si accesero per la prima volta i motori sulla linea di partenza di Brescia, ma il richiamo di questa carovana rombante smuove ancor oggi interi paesi, dove le strade si riempiono dello stesso entusiasmo che accompagna il Giro d’Italia, con persone di ogni età, dai bambini ai nonni, incantati dalle bellezze a quattro ruote che passano davanti ai loro occhi.
L’evento, che solitamente si svolge a maggio, quest’anno è stato posticipato; occorrerà aspettare qualche mese in più per poter rivivere quell’emozione “…lungo mille chilometri di una fantastica carrera”