Testo e foto di Isabella Mancini

La prima volta che il mio sguardo si è posato su una pietra d’inciampo ero a Bolzano. Stavo cercando le tracce di una comunità che un tempo era stata florida e aveva contribuito alla crescita culturale e sociale di questo pezzetto di terra tra i monti e che poi è stata spazzata via dalla furia e dalla follia assassina della seconda guerra mondiale, del nazismo e del fascismo. Poi ho scoperto che di queste piccole opere d’arte è coperto il terreno dell’Europa. Da Roma a Torino, ma anche in Svizzera, Croazia e Germania, ovviamente. Le pietre d’inciampo non sono altro che dei cubetti, dieci per dieci, con la parte superiore in ottone con sopra un’incisione che riporta nome e cognome, data di nascita e giorno di deportazione e in quale campo di sterminio. Vengono deposte lì, davanti alla casa che per ultima ha ospitato il sonno di queste persone, uomini, donne e bambini, tra mura amiche. A Bolzano sono 25 le Stolpersteine deposte per le strade della città per ricordare a tutti quei concittadini deportati e fatti sparire per sempre.
Il 22 agosto 1938 l'”Ufficio centrale demografico”, che poco dopo il 5 settembre divenne la “Direzione generale per la demografia e la razza” impose, nell’ambito delle prime misure antiebraiche adottate dall’Italia in tutto il paese, un censimento della popolazione ebraica. Il 12 ottobre 1938 ne furono pubblicati i risultati anche sul quotidiano “La Provincia di Bolzano”. In Alto Adige furono registrati 938 “ebrei”, tra cui 69 residenti nella città di Bolzano.
Le pietre d’inciampo sono opera dell’artista tedesco Gunter Demnig pensate come testimonianza diffusa dell’impegno di ogni città e suo cittadino alla memoria. Demnig ha iniziato a deporre le pietre nel 1995 a Colonia. Poi è stato chiamato in tutta Europa dal Belgio all’Italia, dalla Norvegia alla Spagna. Il primo agosto era a inaugurare la deposizione di una nuova pietra a Roudnice in Repubblica Ceca, poi a Chodov, Kutnà Hora, Nachod, Chotebor, Horaždovice e così via per tutto il mese d’agosto passando per la Slovachia, poi l’Ungheria dalla piccola Miskolc fino a Budapest, e infine in Austria e Germania. Un lavoro serrato che lo vedrà occupato fino al 2017.

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Le ho individuate subito anche a Berlino, città natale dell’artista e capitale del Reich di Hitler destinata a diventare, nei suoi piani, la Welthauptstadt e poi, invece, devastata dai bombardamenti e divenuta la tomba del Furer.
A guardare per bene la mappa di Berlino si capisce l’immensità di quest’opera di mantenimento della memoria: ci sono 6777 stolpersteine in città, mappate e segnalate su un apposito sito web. Ricercare i nomi, le date, i numeri non è sempre facile. Nel gennaio del 1933 in Germania vivevano 522mila ebrei. La metà circa emigrò nei primi sei anni della dittatura nazista ma dal 1939 la situazione per gli ebrei tedeschi, come per quelli negli stati sotto occupazione nazista, peggiorò: nell’ottobre di quest’anno iniziarono le deportazioni anche se diventarono sistematiche alla fine del 1941. Gli Ebrei tedeschi mandati a Lodz nel 1941, insieme a quelli trasferiti nella prima metà del 1942 a Varsavia, nei ghetti di transito di Izbiva e Piaski e in altre località nel Governatorato Generale, vennero poi deportati con gli Ebrei polacchi nei centri di sterminio di Chelmo (Kulmhof), Treblinka e Belzec. Così quando nel maggio 1943, le autorità naziste annunciarono che il Reich era “judenrein” (“liberato dagli Ebrei”) le deportazioni di massa avevano lasciato meno di 20.00 Ebrei in Germania.
Senza saperlo avevo prenotato una stanza a due passi da una delle poche sinagoghe risparmiate dalla Notte dei Cristalli del ’38, la sinagoga in Rykestrasse: costruita nel 1904, la più grande della città, fu vandalizzata quel 9 di novembre ma non fu data alle fiamme anche se la sua comunità dovette pagare un tributo di vittime, deportati, compreso il rabbino, al campo di Sachsenhausen. La sinagoga rimase operante fino al 1940, poi le funzioni furono proibite.
Le attività furono riprese il 13 luglio del 1945 con la prima cerimonia per lo shabbat mentre il primo matrimonio fu celebrato il 29 luglio del 1945. Poi ci sono stati quasi 50 anni di un’altra storia.


In Rykestrasse, al 52, una stolpersteine riporta il nome di Rosa Bleiberg nata a Berlino il 6 gennaio del 1926, deportata ad Auschwitz il 3 marzo del 1943 e qui deceduta. Poco più avanti, in Knaackstraße 34, si trovato le pietre d’inciampo che ricordano la famiglia Rosenow: Gertrud, James, Ilse, Judis, Kurt e Betty. Judis era la più piccola, era nata il 27 aprile del 1939 ed è morta a marzo del 1943 a Aschwitz. A due passi dalla “mia” porta invece abitava la famiglia Taubenschlag: Siegfried faceva il parruchhiere e Edith la casalinga lui era nato a Jastrow mentre lei a Berlino, sono morti entrambi in quel terribile marzo del 1943; meno si sa di Erna, From, che abitava sempre al 5 di ImmanuelKirchstrasse nata a maggio del 1892 e morta a gennaio del 1944 a Theresienstadt.


Di questi piccoli testardi bastioni della memoria ho poi trovato traccia sparsi per tutta la città: davanti alla nuova sinagoga in Oranienburger Strasse, in Augustestrasse. Imbattersi in queste “pietre” aiuta a non perdere il senso di una città incredibilmente bella e moderna come Berlino, dove vetro, ferro e alti palazzi coprono la quantità di Storia che ha fatto tremare questa città per decenni.

A questo indirizzo trovate i luoghi delle deposizioni delle pietre d’inciampo a Berlino:
www.stolpersteine-berlin.de/de/biografie/424

Qui troverete invece le informazioni in merito all’artista:
www.stolpersteine.eu/en/home/

Questo invece l’elenco dei dieci luoghi in cui a Bolzano sono state posate le “Pietre d’inciampo”

1) Via Rosmini 44 / Rosministraße 44, BP-p.ed. 578/I:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
ALDO CASTELLETTI
NATO / JG. 1891 MANTOVA
ARRESTATO / VERHAFTET 21.09.1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATO / ERMORDET

2) Via Cassa di Risparmio 16, interno 25 / Sparkassen-Straße 16, intern 25, BP-p.ed.
824, GP-p.t. 667/II:
QUI ABITAVA E LAVORAVA / HIER WOHNTE UND ARBEITETE
RENZO CARPI
NATO / JG. 1887 MANTOVA
ARRESTATO / VERHAFTET BZ 09.09.1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATO / ERMORDET
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
LUCIA CARPI-RIMINI
NATA / JG. 1900 MANTOVA
ARRESTATA / VERHAFTET BZ SEPT. 1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATA / ERMORDET
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
ALBERTO CARPI
NATO / JG. 1926 INNSBRUCK
ARRESTATO / VERHAFTET BZ 09.09.1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATO / ERMORDET
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
GERMANA CARPI
NATA / JG. 1927 INNSBRUCK
ARRESTATA / VERHAFTET BZ SEPT. 1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATA / ERMORDET
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
OLIMPIA CARPI
NATA / JG. 1940 BOLZANO/BOZEN
ARRESTATA / VERHAFTET BZ SEPT. 1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATA / ERMORDET

3) Via Leonardo da Vinci 8 / Leonardo da Vinci-Straße 8, BP-p.ed. 812, GP-p.t. 863/II:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
CHARLOTTE LANDAU-NEUWOHNER
NATA / JG. 1885 LEMBERG
ARRESTATA / VERHAFTET 1943
FOSSOLI
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATA / ERMORDET
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
FELICITAS LANDAU
NATA / JG. 1913 LEMBERG
ARRESTATA / VERHAFTET 1943
FOSSOLI
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATA / ERMORDET

4) Vicolo delle Erbe 8 / Erbsengasse 8, BP-p.ed. 505:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
ADALGISA ASCOLI
NATA / JG. 1887 ROMA
ARRESTATA / VERHAFTET BZ 17.09.1943
DEPORT. 1943
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATA / ERMORDET

5) ex Albergo Posta (Europa), Via Leonardo da Vinci 1 / ehem. Hotel Post (Europa),
Leonardo da Vinci-Straße 1, BP-p.ed. 488:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
ADOLF SCHWARZ
NATO / JG. 1871 STADTSCHLAINING
ARRESTATO / VERHAFTET 20.04.1944
FOSSOLI
DEPORT. 1944
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATO / ERMORDET

6) Via della Mostra 17 / Mustergasse 17, GP-p.t. 1090/II, BP-p.ed. 456:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
JOSEF WEINSTEIN
NATO / JG. 1876 BÁNOV
KZ BOZEN
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATO / ERMORDET 28.10.1944

7) Piazza delle Erbe 7 / Obstmarkt 7, BP-p.ed. 204, GP-p.t. 961:
QUI LAVORAVA / HIER ARBEITETE
WILHELM ALEXANDER LOEW-CADONNA
NATO / JG. 1873 WIEN
ARRESTATO / VERHAFTET BZ 1944
KZ BOZEN
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATO / ERMORDET 1944

8) Piazza delle Erbe 9 / Obstmarkt 9, BP-p.ed. 209, GP-p.t. 1198:
QUI LAVORAVA / HIER ARBEITETE
AUGUSTE FREUND
NATA / JG. 1882 PRAG
ARRESTATA / VERHAFTET 1944
FOSSOLI
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATA / ERMORDET 23.05.1944

9) Abitazioni nel vecchio Municipio di Bolzano, Portici 30 / Wohnungen im Alten
Rathaus von Bozen, Lauben 30, BP-p.ed. 232:
QUI ABITAVA / HIER WOHNTE
ADA TEDESCO
NATA / JG. 1881 VERONA
ARRESTATA / VERHAFTET BZ 23.09.1943
GESTAPO INNSBRUCK
DEPORT. 1944
LUOGO IGNOTO / UNBEKANNTER ORT
ASSASSINATA / ERMORDET 1945

10) Via Andreas-Hofer 18 / Andreas Hofer-Straße 18, BP-p.ed. 636, GP-p.t. 1000/II:
QUI LAVORAVA / HIER ARBEITETE
BERNHARD CZOPP
NATO / JG. 1879 LEMBERG
ARRESTATO / VERHAFTET DEC.1943
TONEZZA DEL CIMONE
DEPORT. 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATO / ERMORDET 30.01.1944