Testo e foto di Isabella Mancini.

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Quindici anni fa fu colpito a tradimento. Era (ed è ancor oggi) un albero della storia. Ha visto, migliaia di volte, alternarsi le stagioni, ha dato rifugio ad armate e osservato guerre. Fra le sue fronde ha ascoltato storie d’amore, sentito sibilare bestemmie e cantare canzonette leggiadre. Per secoli ha prodotto tonnellate di olive, le sue prime radici risalgono all’anno Mille. Poi la barbarie dell’uomo gli ha mangiato l’anima bruciandolo con due taniche di benzina. L’atto vandalico, avvenuto nel 1998, è rimasto senza responsabili. Ma lui, ostinato, è sopravvissuto.

Il Comune di Semproniano, dove l’albero, con i suoi rami che raggiungevano 25 metri di altezza, era diventato meta di pellegrinaggi turistici, negli ultimi anni ha adottato una serie di misure per il recupero della pianta che comunque, spontaneamente, sta rinascendo da antichi polloni.

Chi abita nella zona ricorda raccolti mitici (tra i 2 e gli 8 quintali), racconta di decine di uomini accampati dalla mattina alla sera tra i suoi rami per la raccolta, di tre piani di scale per raggiungere le parti più alte. L’Olivone di Semproniano è un anziano signore che però ha deciso di non lasciare il passo: celebre la composizione organolettica dei suoi frutti, famoso per la grandezza che riescono a raggiungere i suoi figli, eccolo che è entrato nelle Università come oggetto di studio. Ogni anno il Comune regala sue discendenze in giro per la Toscana. Tramite riproduzione per talea, o micropropagazione, sono state prodotte numerose piantine dalla struttura genetica uguale a quella del “padre”. Cresciute nelle serre dell’istituto Agrario Leopoldo II (che ha una pubblicazione disponibile in pdf sul suo sito web), nel 2004, alla presenza di Mario Luzi (i suoi genitori erano originari di Semproniano) le piantine sono state donate alla Fondazione Il Fiore: adesso si trovano nel giardino della Villa che, a Bellosguardo, su una collinetta a sudovest di Firenze, ospita la Fondazione stessa. Ma vale la pena fare un viaggio fino in Amiata per rendere omaggio a questo albero straordinario. In primavera, fra l’altro, qui volano i nibbi reali, bellissimi rapaci reintrodotti nell’area grazie ad un progetto di ripopolamento che coinvolge tutta Europa.

Dove: Comune di Semproniano

Come arrivare: l’olivo è ben segnalato e si  può raggiungere dalla strada che collega  Semproniano a Fibbianello

Informazioni:  Comune di Semproniano

Provincia di Grosseto, Piazza Dante 35, Grosseto, tel. 0564.484111,

e-mail: urp@provincia.grosseto.it

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