Testo e foto di Sandro Abruzzese
Riguardo la foto per riacciuffare il passato, pure se recente. E’ una luce meridiana questa che illumina le memorie di una testa tagliata in un pomeriggio di mezza estate. Poi le linee d’ombra si stendono su un cartone di colori e colla e il cutter giallo riposa. Non sono venuto nello studio di Generoso Spagnuolo perché è un vecchio amico. L’amicizia, anzi, è causa di reticenza. Quello che mi porta nella sua bottega è una sorta di attrazione per l’abilità delle mani associate alla mente, la capacità di trarre figure plastiche da ogni tipo di materiale. In realtà è il modo di stare al mondo di Generoso che scava nella mia curiosità. Una postura determinata e inattuale che, in un paese lontano dall’arte come Grottaminarda, nell’entroterra irpino, lo porta a vivere alla continua ricerca di espressione.
Mentre parliamo degli ultimi progetti e gli rubo qualche scatto, guardo alcune opere. Sembra quasi che Generoso abbia fatto un giuramento, che si sia giurato di non diventare sterile, in qualche modo asservito. La sua bottega è lontana da pubblicità e clamore, è situata fuori dal centro del paese. Le sue soddisfazioni, i premi, i riconoscimenti, da un punto di vista retributivo, rispondono solo parzialmente ai suoi sforzi. Insomma, le regole di Generoso non sono quelle di qualsiasi altra persona. E’ chiaro che lui la vita l’ha infilata a modo suo. Ed è chiaro che i suoi lavori tacciono i sacrifici, i dubbi, le ansie di una scelta del genere e mostrano solo il volto della riuscita, dell’approdo. Quello che ha dentro pare si attorcigli a ciò che sta fuori, prende forma, fuoriesce dalla superficie e diventa qualcos’altro.
Allora penso a Generoso Spagnuolo, a Grottaminarda, al suo giuramento caparbio rispetto a quello che lo circonda, mi vengono in mente i versi di una vecchia canzone di Springsteen:
“abbiamo fatto una promessa / abbiamo giurato che l’avremmo mantenuta / nessuna ritirata, credimi, nessuna resa / come soldati in una notte d’inverno / con un giuramento da rispettare / nessuna ritirata, credimi, nessuna resa”.
La bottega in cui sono immerso è una trincea scavata su queste colline dove l’inverno è davvero lungo. Non rimane che sperare in nessuna resa, nessuna ritirata. Le speranze sono ben riposte. Se questo è un giuramento, è quello di rimanere vivo, di scegliere la strada con passione e istinto, e a tal proposito Generoso Spagnuolo non accetterebbe neanche un comodo armistizio.