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Testo di Isabella Mancini

La Porta di Lampedusa una scultura realizzata da Mimmo Paladino, eretta in memoria delle centinaia di uomini e donne che hanno perso la vita cercando di realizzare il viaggio di riscatto. Il 3 ottobre sarà l’anniversario di uno dei più drammatici, per l’alto numero di perdite, naufragi in cui persero la vita quasi quattrocento persone. Da quella porta sono passati in tanti ed è anche a loro che il Lampedusa in festival è dedicato, a quell’ambiente di creatività culturale e stimolo che tante migrazioni hanno regalato a questo fazzoletto di terra.

Stasera alle 21, le prime proiezioni dei film in concorso, tutti sul tema della militarizzazione del Mediterraneo, e, a chiusura della notte, il concerto dei Super Griot. Un gruppo che si è formato per caso a Pisa, dove il cantante Abdoullaye Niang ed il chitarrista John Alessandri si incontrano per la prima volta. I successivi lavori insieme al resto del gruppo, incontro di realtà e preparazioni musicali diverse (dallo studio di conservatorio al rock), portano ad uno stile musicale misto, che spazia dalle sonorità e dai canti africani al classico, al folk, al reggae, sperimentando l’unione di stili diversi, ma senza esagerare. Alle 22 ricordiamo in programma “Fronte Italia, Partigiani del 2000. Dai no tav ai no muos, tutti i no della Resistenza” di e con Fulvio Grimaldi. Un viaggio attraverso le aggressioni in corso in Italia: devastazioni del territorio, perdita della sovranità popolare, distruzione economica e sociale, demolizione dei presidi della cultura.
A questa guerra dei pochi contro i tanti si oppongono forze popolari organizzate, come NO TAV e NO MUOS: loro sono i “partigiani del 2000”, secondo la tesi di Grimaldi.