Testo a cura della redazione
“La fotografia è l’arte di fissare un’ombra” diceva William Henry Fox Talbot (1800-1877),l’inventore della fotografia su carta a cui la Galleria Estense di Modena dedica, dal 28 marzo al 28 giugno 2020, “L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot. Alle origini della fotografia”, prima grande retrospettiva italiana che documenta la sua attività di pioniere della fotografia mettendo a confronto il suo lavoro con altri artisti, scienziati e fotografi e allo stesso tempo documentando i suoi legami con l’Italia, in particolare con Modena.
Attraverso oltre 100 opere esposte, disegni fotogenici, cianotipi, calotipi, dagherrotipi, la mostra ripercorre le esperienze che portarono alla nascita di questa nuova forma di rappresentazione della realtà. La rassegna propone anche la straordinaria corrispondenza autografa tra William Henry Fox Talbot e l’ottico, matematico, astronomo e studioso di scienze naturali modenese Giovanni Battista Amici (1786-1863), mostrando alcuni strumenti scientifici che furono alla base del rapporto fra i due inventori. I materiali esposti provengono da importanti istituzioni internazionali e italiane: dal National Science and Media Museum dii Bradford (UK) che ha prestato preziosi calotipi (le prime immagini fotografiche su carta) e cianotipi (stampe fotografiche caratterizzate dal colore blu) della sua ricchissima collezione – fino alla Biblioteca Nazionale di Firenze.
In mostra saranno inoltre esposti i primi rarissimi libri illustrati con fotografie, come The Pencil of Nature pubblicato da Talbot a Londra nel 1844, la rarissima raccolta di impressioni della flora inglese realizzata da Anna Atkins nel 1853, fra le prime donne a cimentarsi con l’arte fotografica, e i pionieristici esperimenti editoriali illustrati con fotografie dei nostri beni architettonici, archeologici e paesaggistici, che ebbero un ruolo importante anche per la formazione dell’identità nazionale negli anni dell’Unità d’Italia.