Testo e foto di Irene Loddo
Se da Encarnacion, nel dipartimento di Itapua, ci si inoltra 28km nord est, tra le campagne del Paraguay, ci si potrà facilmente imbattere in delle missioni religiose ancora conservate e fondate dai missionari gesuiti durante la colonizzazione del Sud America nel XVII secolo. Tra queste un a delle più famose e meglio conservate è la Misiones Jesuíticas de La Santísima Trinidad, ubicata sopra una piccola collina e ora una rovina archeologica, che è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1993. Il suo complesso ben conservato comprende una piazza, una chiesa principale e una piccola chiesa, un campanile, un collegio e un chiostro, abitazioni, giardini e officine. Le missioni gesuitiche del Paraguay sono considerate alcune delle creazioni più impressionanti dell’opera religiosa dei gesuiti e sono una preziosissima testimonianza della ricchezza storica del Paese.
Le missioni gesuitiche vennero istituite dalla corona spagnola come risposta concreta al mal gestito sistema dell’Encomienda: nel 1590 gli spagnoli avevano fondato 10 città e 40 colonie in Sud America.
Il Paraguay venne esplorato dal conquistatore portoghese Aleixo Garcia, i nativi furono costretti a stare al suo servizio e il re spagnolo cercò di migliorare la loro qualità di vita emanando alcuni decreti per la loro protezione, ma fu difficile avere un vero sistema di controllo per assicurarsi che gli indigeni ubbidissero alle leggi imposte. Il sistema di Encomienda diede quindi luogo a molte insurrezioni degli indigeni. Solo quando furono stabilite le Missioni ci fu un reale miglioramento delle condizioni di vita dei nativi. I gesuiti iniziarono l’evangelizzazione e la costruzione di città o missioni nella regione dei dipartimenti di Misiones e Itapúa in Paraguay. La prima cosa che fecero fu di formare città autosufficienti nelle aree abitate dagli indigeni e di impartire lo studio della lingua guaranì con cui gli indigeni stessi parlavano con lo scopo di creare una struttura di scrittura (perché il popolo guaranì non scriveva la propria lingua). I missionari non solo hanno impartito conoscenze sulla religione, ma hanno anche determinato le regole dell’ordine pubblico, della cultura, dell’educazione e della società, che hanno avuto una grande influenza nel successivo sviluppo del Paraguay. Gli indigeni, che erano nomadi e non erano abituati a una vita strutturata, si ritrovarono riuniti in piccole comunità nella foresta. Vicino alle missioni dei gesuiti si formarono gruppi di 2000 o 3000 per città.
L’aria intorno alla Missione è calma, il vento frizzante mi scompiglia leggermente i capelli e sento la morbidezza del prato sotto i miei sandali mentre mi avvicino gradualmente ad un’alta struttura che si erge poco lontano, davanti a me. Ciò che più colpisce della Misiones Jesuíticas de La Santísima Trinidad è lachiesa principale che si innalza possente davanti a noi e il cui architetto, Juan Bautista Prímoli, venne anche incaricato di progettare l’intera riduzione. La struttura ha una piazza maggiore, attorno alla quale è costruita il resto della missione. Alla nostra destra si estendono invece il cimitero, il frutteto, un patio e altri edifici; ciò che più sorprende a prima vista, è l’insieme di archi visti verso est della chiesa: sono gruppi di case indios. Ogni gruppo di case ha archi che guardano verso la facciata di fronte alla piazza. Queste gallerie in pietra fanno pensare ai numerosi ponti o acquedotti romani che si incontrano nel centro Italia, mezzi diroccati e nascosti dalla vegetazione. Un altro dettaglio che colpisce lo sguardo sono le rosette in pietra scolpita che appaiono sugli architravi.
Anche la torre, situata ad una certa distanza dalla chiesa, è eccezionale. Potrebbe essere stato il campanile di una chiesa provvisoria o una torre di guardia. Ha una base quadrata, di solida costruzione; accanto ad essa ci sono resti di una cappella.
Nonostante il suo significato e i diversi riconoscimenti ricevuti, la missione ha affrontato problemi di instabilità strutturale e ha rischiato il crollo diverse volte. Nel 2004, la Misiones Jesuíticas de La Santísima Trinidad è stata inclusa nel World Monuments Watch. Con l’assistenza di American Express, WMF ha contribuito allo sviluppo di un piano di gestione del sito e ha fornito formazione alle persone locali sulla conservazione relativa al lavoro sul sito.