Testo e foto di Andrea Angrisani

Draghi, leoni, serpenti e motivi floreali intagliati ornano alcune chiese della Norvegia. Si tratta delle Stavkirke, chiese costruite interamente in legno tra l’XI e il XIV secolo.

Nello stesso periodo in cui nella maggior parte del continente europeo venivano erette imponenti cattedrali di pietra, nell’Europa nordoccidentale, cristianizzata da poco, le tecniche di costruzione e decorative derivavano dall’era vichinga e il materiale utilizzato per le costruzioni era il legno.

Si tratta infatti di strutture in legno a pali portanti realizzate in modo simile a quelle vichinghe e le teste di drago poste sui tetti di alcune chiese ricordano quelle presenti sulle prue delle loro navi.

Le Stavkirke sono un importante segno del passaggio dal credo pagano vichingo, molto diffuso nella popolazione rurale, a quello cristiano imposto dai regnanti.

Si stima che furono costruite migliaia di Stavkirke ma di quelle originali ne sono rimaste solo ventotto in Norvegia e una in Svezia. Sono costruite sempre in luoghi isolati e scenograficamente affascinanti dove secondo gli studiosi precedentemente si trovava l’Hov, il tempio vichingo consacrato a Odino e a Thor che fu così sostituito da una chiesa costruita inizialmente in modo simile, lasciando l’impressione di entrare in un bosco sacro molto caro al paganesimo vichingo.

Impressione che si ha ancora oggi sia prima che dopo aver varcato la soglia delle Stavkirke più antiche quando nella penombra si è circondati da decorazioni floreali e pali di legno che danno la continua sensazione di essere nel centro di in un bosco.