Testo e Foto di Angela Mori
“Lettere dal Giappone” è un interessante esperimento letterario e fotografico che vede come protagonista Angela Mori in un taccuino “a puntate” in cui emergono piccole impressioni, scene ed esperienze di viaggio vissute da Angela attraverso la Terra del Sol Levante. HATTOJI è il primo racconto tratto dalle sue “lettere” .
Nel villaggio si mormora che sia la reincarnazione del Buddha. E che se sei gentile con lei ti portera’ fortuna.
In quanto essere vivente ha esigenze molto terrene e la sua fame senza dubbio atavica, conferma probabilmente la leggenda.
Nikko ha condiviso con me, in questi ultimi tre giorni, latte e merendine a colazione, spaghetti al pomodoro, uova e pancetta a pranzo e cena.
Un gatto decisamente fuori dalle regole e forse e’ proprio questa la prova che sia la reincarnazione del Buddha.
Non so neanche se Nikko sia il suo nome ma dato che nella lingua giapponese “gatto” si dice “neko” ho deciso che il nome poteva essere quello giusto.
Quando mi e’ stata presentata dagli ospiti della casa che se ne stavano andando, aveva un collarino celeste con un campanellino. Glie l’ho tolto ed ho visto che il suo collo era segnato da quell’orpello che per me risulta essere un’inutile crudelta’ inflitta ad un animale che non appartiene a nessuno.
Ma poi ho capito che quel collarino meglio di altri spiega un aspetto della cultura giapponese che dopo 20 giorni di viaggio faccio ancora fatica ad accettare e cioe’ il timore di questo popolo di essere sorpreso.
Prenotare un albergo in questo Paese, non e’ un’esigenza dei clienti, ma un bisogno di chi gestisce gli alloggi di non vedersi arrivare ospiti all’improvviso, anche se il posto c’e’. Tutto cio’ che e’ programmabile in Giappone deve essere rigorosamente programmato e confermato. Qualsiasi cosa. Se trasgredisci loro vanno nel pallone.
Ecco perche’ qualcuno ha messo il collarino a Nikko. Perche’ anche un gatto che arriva all’improvviso senza preannunciarsi con lo scampanellio, puo’ destabilizzare la lor vita inquadrata e inserita in uno schema perfetto.
Hattoji e’ un posto bellissimo immerso in una natura che esplode di colori che l’autunno tinge con una forza ineguagliabile.
Nella casa di campagna dove ho soggiornato non c’era la TV, non c’era il computer, non c’era internet. Solo la radio e circa 150 metri quadri a disposizione tutti per me, dato che ero l’unica ospite. Una casa di campagna in puro stile, con le pareti scorrevoli che si aprivano all’esterno senza alcuna chiusura. E questo, di notte, non aiuta a dormire sonni tranquilli. Ho provato a farmene una ragione, ad accettare l’idea che il Giappone e’ una Paese ultra sicuro e che se hanno deciso di lasciare una persona in una casa con le pareti di cartone piu’ vulnerabile di quella di Barbie, forse si puo’ stare tranquilli. Forse.
Io per sicurezza pero’, la sera, prima di adagiarmi sul futon nella camera con 2,8 gradi di temperatura, mi portavo tutti coltelli da cucina e li tenevo sul tatami accanto a me.
Stanotte Nikko ha voluto dormire un’oretta con me prima di andarsene, come ha fatto le altre notti.
Ieri sera a malincuore le avevo rimesso il collarino.
Adesso capisco perche’ stamani non e’ venuta a salutarmi.
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