Testo e foto di Massimo d’Amato
Alla periferia di Firenze c’è un’altra città in viaggio proiettata nel futuro. Dalla stazione di Santa Maria Novella parte il percorso della tramvia, direzione Scandicci: la prima linea realizzata nell’area metropolitana, nel febbraio 2010. Dal finestrino, dopo qualche minuto, si vedono la Stazione Leopolda, ristrutturata grazie al progetto di Gae Aulenti, e il nuovo Teatro dell’Opera, ideato da Paolo Desideri. Una curva stretta, il suono stridente delle ruote, e il tram attraversa il parco delle Cascine per poi scavalcare il ponte sull’Arno: il paesaggio della periferia precede l’arrivo al Piazzale della Resistenza.
Eccoci nel nuovo centro di Scandicci, progettato dall’architetto Richard Rogers (tra i suoi lavori, il Centre Pompidou a Parigi e la copertura in vetro del Reichstag di Berlino, ndr) e inaugurato il 30 novembre dello scorso anno. Facciamo una passeggiata, perché siamo in area pedonale, e osserviamo la stazione, la piazza, gli uffici e l’auditorium: un viaggio fisico e metaforico in una città in trasformazione. Ma siamo venuti a Scandicci per la presentazione dei corsi della Libera Università, e in pochi minuti raggiungiamo la biblioteca. Il programma è vario e interessante, e tra i docenti ci sono alcuni collaboratori di Erodoto 108: Massimo D’Amato e Isabella Mancini propongono Scandicci.info, un progetto di informazione territoriale; Letizia Sgalambro insegna “strategie per migliorare la propria vita”. E poi ci sono il teatro, internet, gli orti in città, la scrittura creativa (Enzo Fileno Carabba); per finire, Elena Riccio invita i cittadini di Scandicci al viaggio verso Firenze, “alla scoperta delle grandi chiese”.
La proposta è ricca e i primi corsi iniziano a novembre con il laboratorio di inglese. Costi contenuti, 50 euro per quei corsi a 5 lezioni e 80 per quelli a dieci, gratuiti per chi è in disoccupazione o mobilità.
Catalogo completo e iscrizioni on-line al sito Scandicci cultura.