Cartolina da Londra di Carla Reschia
Nostalgia e modernità, cambiamento continuo e fedeltà alla propria anima. E nella metropolitana una donna ascolta la voce del marito…
Attorno alla Victoria Station, gli edifici bassi di mattoni rossi tutti simili – scala d’accesso di tre scalini e basement abitabile – sono stati sostituiti da palazzi di design in vetro e cemento, altissimi e illuminatissimi, che dilagano verso la City, fino al Tower Bridge e ai nuovissimi quartieri dei dock. Zone gentrificate: dove c’erano marinai, merci e navi in legno e il “popolo degli abissi” di Jack London, si allargano i quartieri “inclusivi” della zona di Canary Wharf, con grandi cartelli che celebrano le particolarità etniche di una città, e di un paese, guidati da discendenti di immigrati e colonizzati. A Poplar, estremo East End, attraversata da strade a scorrimento veloce, non c’è più nemmeno un pioppo e la nuova linea della metro che vi fa tappa è totalmente automatizzata: niente conducenti.
Londra cambia in continuazione restando tuttavia incredibilmente fedele a sé stessa, affascina e sorprende per quello che si ritrova e per quello che non si trova più. Rivisitarla è, anche, un viaggio nella memoria, individuale e collettiva. Mind the gap è ancora l’avviso che risuona oggi come anni e anni fa, all’apertura delle porte della metropolitana. Di recente, una donna che frequentava per nostalgia la stazione dove l’avviso aveva ancora la voce del marito morto da decenni, ha ottenuto che non fosse cambiato, come da programma.
Londra a volte conserva i ricordi e a volte no: c’è ancora, a Percy Circus, la casa dove visse Lenin in esilio, ma non c’è più, a Beckenam, Haddon Hall, la casa vittoriana dove tra la fine degli Anni 60 e i primi 70, David Jones diventò David Bowie e creò il suo mito.
La Circle Line, la linea gialla che corre a spirale sotto il centro, è sopravvissuta agli attacchi terroristici del 2005 e porta ancora ai Kew Gardens, fastosi giardini botanici che d’inverno si accendono di spettacolari giochi di luci. In centro, ad Hide Park, Winter Wonderland è luna park, mercatino di Natale e stand gastronomico dove i castelli degli spettri usano i visori 3D e la realtà virtuale.
A Buckingham Palace si continua ad aspettare il cambio della guardia, ma non sarà, mai più, per Elisabetta. “Non c’è più la regina”, dice un ragazzo veneto a un suo amico. “No? E perché?”, “É morta”.