Testo e foto di Nino Guidi
Caffè e negozi storici, edicole e librerie chiudevano anche prima della pandemia. Eppure, ai confini della verde Garfagnana, c’è stato chi, armato di coraggio è andato contro corrente.
A Lucignana, un piccolo borgo raccolto su una cresta di terra e di roccia che si protende verso la valle del Serchio abitato da centocinquanta anime, una animata più delle altre, decide di aprire una piccola libreria. E non alle porte del paese, ma un poco più su, verso la penna , quella della rocca, da cui, un tempo, si dominava la valle.
La Libreria sopra la Penna recita la targa verde salvia sospesa sull’acciottolato consumato e lucido per la pioggia. Una piccola capanna di legno curata nei dettagli, una scelta attenta di libri sugli scaffali ordinati, selezioni di the e teiere e altre delizie dal mondo.
Fuori la striscia di prato verde affacciata a meridione che un tempo era l’orto del nonno, oggi accoglie gli ospiti tra tavolini retrò. Sul finire del 2019 il sogno di Alba Donati si era concretizzato. Poetessa e presidente del Gabinetto Viesseux con la voglia di conservare e rinverdire il suo legame con il paese di origine, di fare qualcosa per il suo paese. Ridare voce e vita ad uno dei tanti borghi delle terre di mezzo che non vogliono essere dimenticati.
Dal prato si vede la chiesa romanica dedicata a Santo Stefano, di pietra, come ogni altra struttura in questa parte di Toscana, come il muretto che chiude la vista al piccolo negozio di alimentari, che rimane l’unico esercizio commerciale del borgo.
Anche la libreria vende. I libri, naturalmente ma anche il thè e altre raffinezze. Ma la libreria, in un posto come Lucignana è di più, molto di più.
Un sogno giovane, una vita appena sbocciata, un paio di mesi. L’alba del 30 gennaio, segna un giovedì nero per il borgo, per le pagine della libreria e della sua paladina. Un cortocircuito, le fiamme avvampano carta e legno ma è un piccolo borgo, case e persone vicine: è un attimo, la notizia corre le centocinquanta anime come un corpo solo arrivano prima che tutto vada perso. La struttura resiste e anche alcuni dei libri. Una veste nuova per tanti di loro, non più profumo di carta ma costole imbrunite e odor di fuliggine. Le parole son salve e lo sfogliare disperderà l’odore.
Devo vedere, voglio vedere. Mi metto in cammino e arrivo al borgo, a Lucignana; sculture di legno danno il benvenuto sotto la porta. Anche la libreria da il benvenuto. Cartelli improvvisati ma curati nel colore e nelle parole invitano, “Si ricomincia!”. Dalla Croce Verde si ricomincia: due file di tavoli ricolme di libri bruciacchiati, anneriti, due file di gente accorsa per dare un aiuto, un contributo, l’ultimo tavolo offre dolciumi a chilometro zero, quello dei paesani.
Alba Donati la vedo passare, il fuoco e la cenere non hanno oscurato il suo sorriso, corre di qua e di la, è animata da grande voglia di ripartire, si Ricomincia! Io, invece, riparto, passo davanti alla libreria, vuota, senza imposte e avvolta da odor di bruciato ma il prato verde a fianco fa immaginare nuovi e buoni orizzonti.
Dai tempi in cui quel simpatico cartello “Ricominciamo” mi aveva accolto all’ingresso del suggestivo borgo sono passati alcuni mesi che, per l’evolversi della pandemia, sembrano anni. Il Covid ha congelato ogni attività, ma non la volontà di chi crede. Anzi, spesso accade che da una difficoltà si ricavano energie e nuove prospettive.
É proprio il caso di dire che la libreria e Lucignana tutti rinasce dalle ceneri più forte che mai. In questi mesi molti si sono prodigati per aiutare, per ricostruire. Una bella dimostrazione di solidarietà e comunità di intenti, sicuramente, agevolati dalle energie positive della mente ideatrice.
E finalmente oggi Si Riapre! Ricominciamo! Due giorni di festa per ridare vita al suo sogno, per crescerlo e curarlo, per dare nuovi orizzonti agli abitanti solidali.
Nel rispetto delle regole che la pandemia ha imposto sarà un ingresso in punta di piedi, a piccolissimi gruppi ma ancora una volta il borgo, con le sue strette vie, le piccole e infinite scalinate, le case e i portoni vicini gli uni agli altri aiuteranno.
Eh, si ! Libri alla mano, l’architettura favorirà una lettura diffusa. Ognuno sul gradino prescelto e alla giusta distanza che non sarà di peso. Forse neppure ce ne accorgeremo; i distanziamenti saranno annullati, per magia, dal filo conduttore delle pagine, delle trame e delle parole che solo i libri hanno il potere di realizzare.
C’è chi alza muri per proteggere la vita sua e chi ai muri appoggia pareti di libri… che regalano accoglienza e proteggono la vita delle comunità.
Lunga vita alla libreria e al suo borgo!