sabato 21 maggio a Reggio Emilia ‘Non perdiamoci di vista’, giornata di studio dedicata al Presidente di CAIRE Urbanistica, scomparso improvvisamente a gennaio.

testo di Silvia La Ferrara, foto di Andrea Semplici

 

C’è l’Odissea nella caotica biblioteca di CAIRE Urbanistica e ce l’ha messa Ugo Baldini.

Può stare tra il PRG di Ormea e Briga Alta (esiste davvero, nel cuneese) e il Piano di sviluppo della Comunità Montana dell’Appennino Piacentino o poggiata di costa sopra i faldoni del Piano del parco nazionale dello Stelvio e comunque viaggia tra le carte delle aree vaste e i censimenti di piccoli borghi e non sta ferma, come ogni poema epico dovrebbe fare. E come ha fatto Baldini, per quasi cinquant’anni ulisse della pianificazione italiana, come l’eroe omerico πολύτροπον, ovvero ‘dalle molte vie’, ‘multiforme’, ‘adattabile’.

Matera

Matera

Bonario ma determinato alfiere di un’urbanistica dell’ascolto, del racconto, della percorrenza, delle strategie adattive e condivise, gli era piaciuta la storia delle maestre calabresi che dicono ai bambini che ‘camicia si pronuncia con due emme e si scrive con una’: ci vedeva il tentativo di adeguare il codice allo spirito del luogo, di ‘portare nella modernità le solidarietà illiberali delle società arcaiche che consentono/impongono ai giovani cottimisti calabresi di coniugare i consumi opulenti della Padania Felix in cui vivono con il mondo della irregolarità e dell’illegalità dei cantieri in cui quell’opulenza si produce’.

Accettura (Matera)

Con la Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia della quale è stato per lunghi anni presidente dopo Osvaldo Piacentini, Baldini ha pianificato aree vaste e piccoli paesi di tutta Italia, catturato dai territori rurali e marginali, soprattutto montani, lui che, vissuto a Massa, Firenze e Reggio Emilia, aveva lasciato da bambino gli alberi di Garessio, piccolo paese del cuneese.

Serra del Crispo, Monte Pollino, Pini loricati

Serra del Crispo, Monte Pollino

Chi vuole comprendere la raffinatezza del metodo, la profondità dello studio e la serietà della visione a cui era arrivato in anni di paziente lavoro di squadra, può trovare on line l’Atlante nazionale del territorio rurale del 2013, generoso, esagerato racconto, elaborato per il Ministero delle politiche agricole, e la più recente Strategia nazionale per le Aree interne.

Schermata 2016-05-19 alle 17.48.24Cartografie potenti e convinte che danno voce e presenza alle ragioni di un’Italia minore e cruciale: niente campagne da cartolina e nessuna concessione al pittoresco e alle nostalgie, né le solite stanche lamentazioni antimoderniste.

Dati, numeri, statistiche si incrociano con le storie, i formaggi, i vini, il lavoro dei giovani e dei vecchi e ne esce un’urbanistica di cose, di animali, di persone; di spostamenti, aggiustamenti, inclusioni.

‘La capacità adattiva di un sistema non si manifesta come virtù, bensì come espediente’, scriveva Baldini nel 2007.

Spesso, per sfuggire al Ciclope, aggrapparsi alle pance delle capre è più utile della battaglia frontale.

DSC_8046-2-2(1)

Valli zerasche (Massa-Carrara )

sabato 21 maggio, h.9- 14

Reggio Emilia, Aula magna dell’Università

NON PERDIAMOCI DI VISTA: IL TERRITORIO OLTRE L’URBANISTICA

Giornata di studio in memoria di Ugo Baldini

 

Qui il programma della giornata. Interventi, tra gli altri di Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione con il Sud, del geografo Massimo Quaini e di Sergio Conti, Presidente della Società Geografica Italiana; del paesologo Franco Arminio, di Fabrizio Barca, Strategia Nazionale Aree Interne;  di Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà, di Silvia Viviani, presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e di Alessandro Balducci, Pro Rettore del Politecnico di Milano.