Testo e foto di Marko Muca

Montevideo è una città bellissima. Un malato di calcio non può non pensare al Peñarol, ai vari Cavani, Suarez e Godin, e ai due titoli mondiali dell’Uruguay. Più dell’Inghilterra e della Spagna? Sì, meritandoli appieno. Il primo proprio lì, nella città di Montevideo. È stato il primo mondiale di calcio FIFA della storia, unico disputatosi in una sola città: Montevideo appunto.

Quando si visita una città i luoghi di sport sono sempre le mie prime destinazioni, e gli stadi di quel mondiale non sono da meno: il famosissimo Centenario, il Gran Parque Central e lo Stadio Pocitos. Il Centenario è stato costruito appositamente per l’occasione a cento anni dalla dichiarazione d’indipendenza uruguaiana. Il Gran Parque Central è lo stadio del Nacional (che a vederlo adesso sembra uno stadio di Serie D), e Pocitos è la “tana” del Peñarol.

Cominciamo dove è stato segnato il primo gol della storia dei mondiali? A Pocitos. Ma c’è un problema: quello stadio non esiste più. È stato distrutto per fare spazio a un complesso di appartamenti. Non abbiamo neanche delle foto ufficiali dalla FIFA di quello stadio perché tutte le attenzioni erano rivolte al Centenario. Quello stadio è stato costruito apposta per l’occasione e lì la Celeste avrebbe giocato le partite del Mundial.

La prima partita della storia dei mondiali, quindi, è Francia-Messico (finì 4-1) e il primo gol è di un operaio specializzato della Peugeot che ha due mesi di permesso. Si chiamava Lucien Laurent detto le Petit Lulu e, stando alla sua descrizione, ha segnato con un destro al volo dal limite dell’area dopo il cross di un compagno sulla sinistra. Non c’è filmato perché non era considerata una partita di grande importanza. Non ha avuto neanche tanti spettatori: un migliaio o forse meno, e si è giocato sotto la neve, d’altronde a luglio lì è inverno.

Eppure costeggiando quei marciapiedi si può percepire l’atmosfera della storia compiuta, grazie e soprattutto all’opera di un’artista uruguaiano. Se si prova a cercare il punto esatto in cui c’era la porta del gol del Petit Lulu, si trova sul marciapiede una strana elle rovesciata: si tratta della rappresentazione di quella porta. E qualche metro più avanti, a 50 metri di distanza c’è un’altra rappresentazione che simboleggia quello stadio. Ai piedi della scultura c’è la scritta: “Cero a cero y pelota al medio” ovvero zero a zero e palla al centro.

Si diceva così all’inizio della partita, ed è quello il luogo in cui tutto è cominciato, quello è il punto del centrocampo da dove il calcio mondiale è partito.