Fine settimana di aprile. Nella mia stanza a Chiaia non ci sono wi-fi, e anche il cellulare non si connette. E’ importante? Sì, perchè Erodoto è a Napoli e ci piace farlo sapere.
‘Che cosa vi siete persi’, scrissero sulle mura del cimitero, quando il Napoli di Maradona vinse il primo scudetto. Che cosa vi siete persi a non essere a Napoli oggi per il terzo scudetto del Napoli. Già questo è lo scudetto di un’intera squadra. Di un’intera città. Con buona pace del New York Times.
La città è in attesa, perfino insolitamente tranquilla. Mancavo da undici anni. I Quartieri hanno fatto in tempo a diventare luogo di turismo, di ristoranti, di B&B. Via Toledo è una vasca affollata. Il mare è una meraviglia. Nastri bianco e azzurri allacciano le case di mezza Napoli. Il cielo è un cruciverba. Fuorigrotta esibisce una felicità bella, ci sono le maschere dei CosPlay in giro. Domani il centro verrà dichiarato ‘zona rossa’, nessuno potrà entrarvi in macchina. C’è sicurezza di una vittoria. Proprio con la Salernita doveva essere la partita? I negozianti modificano le vetrine. La maschera di Victor Osimhen è in vendita sulle bancarelle. Come si chiama il georgiano? Insomma, gli sconosciuti di inizio stagione sono stati grandiosi, imprevisti. Non li abbiamo visti arrivare, appunto. E loro, con una quiete sorprendente e un bellezza cristallina si sono presi il terzo scudetto. C’è giustizia.
Magari non sarà domani, questo post invecchierà, o magari sarà proprio domani, quante settimane ci sono alla fine del campionato? Mai si era vista una storia del genere. Per ragioni di età mi ricorda lo scudetto del Cagliari. Si può allora ricominciare, oltre che da tre, anche a credere che è possibile che i sogni diventino realtà. E se un sogno è collettivo…la pizza di Manfredi con cornicione ripieno di ricotta era una sciccheria e continua a costare cinque euro. (as)