quinta puntata del viaggio nello storico quartiere di Bologna al di là del ponte della ferrovia
racconta e fotografa Paolo Muran
Lui si chiama Mario, …sì Mario!
Di cognome però fa Wu perché è cinese.
Mario è nato a Roma, (è un cinese di seconda generazione) e con la famiglia ha girato per l’Italia, prima di arrivare a Bologna un anno fa.
Inizia le scuole a Roma, poi a Verona quindi altra tappa a San Drigo piccolo paese nel vicentino.
“San Drigo è famoso per il baccalà! …buonissimo!!”
Con il fratello ha gestito un bar in un paese in provincia di Mantova prima di prendere in gestione, sempre con il fratello , il bar tabaccheria di via Carracci.
– “Bologna è un posto tranquillo”.
– “Perché San Drigo invece….??”
– “Noo, beh vabbè, quello è un paesino…. In una città temevo ci fossero problemi e invece qui è tranquillo. Meglio così!”
Il bar tabaccheria di Mario e del fratello, apre alle 6 di mattina e chiude a mezzanotte 7 giorni su 7, festività comprese!
“…si! Mettiamola così: …è un lavoro a tempo indeterminato. Non è faticoso, in fondo si tratta di stare al bar, ma le ore sono tante”.
Nei 30 metri di via Carracci che vanno da via Fioravanti a via Nicolò Dall’Arca ci sono altri 3 bar.
“Per fortuna ho la tabaccheria perché con il bar qui è durissima”.
Anche in Bolognina quasi tutti i bar sono gestiti da cinesi.
– “Davvero non so il motivo. Non c’è neanche una tradizione… In Cina a parte nelle grandi città i bar non esistevano. Adesso non so.”
– “Forse perché avete i soldi per poterli acquistare?”
– “No, non credo, anche perché i bar si comprano a rate. Non ci vogliono tutti i soldi subito”
Mo vè
Paolo Muran, 60 anni, è nato a Bologna nel quartiere Bolognina, dove vive. Regista, direttore della fotografia e produttore, insieme al gruppo Pierrot e la Rosa, ha prodotto e realizzato i documentari di Gianni Celati. Oltre a molti corti e documentari, gli ultimi importanti lavori sono “Il Cielo Capovolto” (2014), sull’ultimo scudetto del Bologna, prodotto dalla Cineteca di Bologna e “Man on the river-London to Istanbul” sul viaggio di Giacomo De Stefano lungo i fiumi dell’Europa (2015).