Numero 37 – Questa è una storia di stelle

Sommario

Dovrei rispettare regole.

Non lo farò, non sono capace di farlo.

Questo micro-post annuncia un nuovo numero di Erodoto108 (vorrei togliere il 108). Qualcuno forse la ricorda: una rivista che nel raccontare di viaggi, scriveva del mondo. Anche del mondo più vicino a noi. Dalle isole dell’Oceano Pacifico al mare che sta attorno al nostro isolato, ai nostri piccoli paesi sulle montagne dell’Appennino Toscano, agli scogli della Dalmazia o della Terra del Fuoco.

Una rivista vissuta in questo universo impalpabile della rete per oltre dieci anni (ad apparizioni trimestrali), oltre 10mila ‘lettori’ (preferisco questa parola a follower), e che poi ha sperimentato per altri tre anni questa materiale sconosciuto che è la carta. Poi la decisione dell’editore di sospendere le pubblicazioni e noi, un piccolo gruppo redazionale, rimasto senza forze e risorse. Per mesi ci siamo smarriti.

Giovanni, il nostro grafico da sempre, non si è arreso. Alcuni di noi, non si sono arresi. E allora ecco un nuovo numero. Ridotto, piccolo, bello. A noi pare bello. È una resurrezione? È un nuovo inizio? Non lo sappiamo, certo è che il nostro desiderio di ‘fare’ una rivista è immutato, stanco, ma sta lì, sta qui, immutato.

Abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno di ‘compagnia’, di complici, di lettori, di gente che spinga e ci spinga. Che ci incoraggi e che ci aiuti. Che ci sostenga. In realtà: che ‘faccia parte’ di questa piccola rivista. Abbiamo bisogno, in questi tempi aspri, di una nuova ‘radicalità’.

Ecco, un numero di Erodoto. Faremo il possibile perchè non rimanga solitario.

Vi portiamo in Siria, in Bhutan, saliamo a bordo di Luna Rossa, ci arrampichiamo sulle Ande Peruviane. Troviamo il tempo per andare a trovare Girardengo ascoltando Lucio Dalla. E camminiamo con voi all’isola d’Elba. E non poteva mancare l’oroscopo: e non per sapere del futuro, ma per guardare le stelle, le stesse che Giovanna, bravissima fotografa astronomica, ha fermato nel loro movimento in una notte d’estate.

Grazie a Massimiliano, a Isabella, a Mauro, a Giovanna, a Susanna, a Fabio, a Greta, a Roberto, a Letizia. Grazie ancora a Giovanni. E a Paolo, che ha reso possibile la pubblicazione di questo numero.
(as)