Testo di Isabella Mancini / foto di Laura Nava

LAMPEDUSAA

Nuvole che avvolgono la scena, il mare aperto pronto ad ascoltare canzoni e messaggi. Dalla Porta sull’Europa di Paladino, sull’Isola di Lampedusa, i concerti e gli spettacoli del Lampedusa in Festival. Emozioni forti quando l’irreale immagine che traspare da uno schermo diventa realtà fatta di vento e sale che punge la pelle, di profumo di mare e di mille storie che si aggrappano con le unghie alle rocce di questo scoglio. Si è chiuso il Lampedusa in Festival, che ha portato sull’isola voci e persone da tutta Italia. Nell’anniversario di una delle più grandi tragedie del Mediterraneo, quando persero la vita quasi quattrocento persone, l’isola ha affrontato un approfondito dibattito su come passare un altro inverno. Mentre inizia un altro festival per commemorare proprio la tragedia di un anno fa domani ci sarà una manifestazione, uno sciopero generale con corteo di protesta su come si gestiscono i flussi migratori. Lampedusa è uno scoglio affogato nell’acqua e con un peso addosso importante.

Noi vogliamo ricordare alcuni momenti del Lampedusa in Festival che abbiamo avuto il piacere di seguire anche grazie alla corrispondenza di Laura Nava che ci ha parlato degli incontri, dei concerti, dei dibattiti. Tante storie di uomini e donne che hanno provato il terrore di questa traversata sono raccolte su stoffe e panni, come quelli delle preghiere tibetane, una installazione artistica sulla facciata della sede dell’Area Marina Protetta. E poi mascherine, guanti, salvagenti, simbolo della “prima accoglienza” che ricevono i migranti. I film sono stati i protagonisti di questo festival, film come “Orizzonti mediterranei, storie di migrazioni e violenze” di Pina Mandolfo e Maria Grazia Lo Cicero. Una raccolta di testimonianze di quello che devono subire questi uomini e queste donne per poter attraversare il Mediterraneo. Laura si è fatta fotografare con in mano una cartolina del film “Io sto con la sposa”, a Lampedusa, isola dove i protagonisti del film sono arrivati prima di iniziare il loro cammino verso la Svezia. Sul sito del festival e sul loro Fb potete avere gli ultimissimi aggiornamenti su quanto successo.

Un ringraziamento a Laura Nava e al Collettivo ASKAVUSA

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