Testo e foto di Isabella Mancini/
Il mare
A metà addormentato, mi prendeva tra le sue braccia
Come se raccogliesse un pesce perduto…
Louis Brauquier
Il Panier è un mosaico interculturale nel cuore di Marsiglia. E’ Mediterraneo, con il profumo di mare e le facciate delle case dipinte di vari colori. Storicamente è stato luogo di rifugio per i marinai e per i migranti di tutto il mondo: napoletani nel XIX sec, poi i Corsi dopo la Prima Guerra, poi i Vietnamiti e infine gli arabi. E’ un quartiere da vivere giorno per giorno, con un quaderno in mano, una penna, un libro e voglia di guardarsi attorno. Si inizia il cammino da Quai du Port, di fronte al Municipio, si sale fino a rue de la Prison, poi a sinistra per rue Caisserie, una delle più antiche del quartiere. Da qui si arriva facilmente a Place de Lenche, piena di tavolini di ristoranti e bistrot e luogo per rinfrescarsi con quello che viene chiamato il più buon gelato di Marsiglia. Per raggiungere uno dei luoghi storici del quartiere lo dovrete attraversare tutto, arrampicandovi su per Montée des Accoules, poi ancora su per rue du Refuge fino a trovarvi di fronte Centre de la Vieille Charitè, gioiello architettonico della città. Edificato tra il 1671 e il 1749 per ospitare e curare i vagabondi e gli orfani della città, questo antico ricovero è opera dei fratelli Puget. Oggi ospita vari musei: il Museo d’archeologia mediterranea, il Museo delle Arti africane, oceaniche, amerindiane (MAAOA), la collezione François-Reichenbach.
Ma Le Panier è diventato anche il quartiere degli artisti, quelli contemporanei che parlano sui muri della città. All’angolo tra Place de Lenche e rue Saint Thomé è un invadente Space Invader a farsi notare ma non avrete difficoltà ad individuare i lavori di Nhobi, artista brasiliano, di Rio de Janeiro, che dal 2012 si è trasferito nella città mediterranea. Come non passeranno inosservati i ballerini del graffitaro SerB che fa danzare uomini e donne in una nuvola di coriandoli da Brooklyn a Parigi. Per gli amanti della Street Art sono stati inventati anche dei tour guidati per i quartiere. Ma la parte divertente non è forse quella di perdersi in vicoli, stradine, scalinate e piazzette?