L’isola di Bonaventure in Quebec e la sua incredibile colonia di sule.

testo di Silvia La Ferrara

foto di Monica Fontanesi

 

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Le sule stanno insieme per la vita. Coppia fissa, senza tentennamenti e anche con frequenti manifestazioni di dolcezza. Ma toglietevi dalla testa situazioni romantiche tipo “due cuori e una capanna”. Zero privacy sulle scogliere rocciose dell’Ile de Bonaventure, in Quebec, dove 60.000 sule bassane tornano ogni anno nella bella stagione per nidificare e dedicarsi per tre mesi alla cova del loro unico uovo. A turno, ovviamente. Nel mondo della sula bassana mamma e papà dividono in modo equo gioie e dolori della maternità.

Per questo piccolo scoglio canadese nell’Atlantico settentrionale non sarebbe corretta la definizione di isola. Impossibile infatti isolarsi in una situazione simile: siamo nella più grande colonia del mondo di questi splendidi uccelli dalle occhiaie nere permanenti che si tuffano come punte di frecce tra le onde e aprono le grandi ali distendendole per quasi due metri. Come faranno poi a ritrovare la propria postazione quando uno dei due si allontana un po’ per pescare o farsi un giretto è un vero mistero.

034Avranno numerato i nidi con un codice alfanumerico come noi facciamo con i grandi parcheggi? Sull’olfatto non si capisce come possano contare poiché l’isola è costantemente pervasa da un inevitabile e tremendo odore di guano.

Resta il fatto che al rientro la coppia si saluta incrociando i becchi verso l’alto e lanciando grida (di gioia?), così che l’isola oltre all’aria irrespirabile può vantare anche un inquinamento acustico insopportabile.

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Del resto il clima sociale è proprio quello sovraffollato e incasinato di un condominio popolare: c’è chi nutre i piccoli, chi litiga per una porzione di terreno come un fazzoletto, chi si accoppia, chi si prende a beccate, chi grida e chi in mezzo a questo caos riesce pure a dormire. Anche visto dall’alto il condominio delle sule ricorda le geometrie di certi sfortunati progetti urbanistici delle periferie urbane europee, una sorta di quartiere Zen degli uccelli, per il quale la ragione del nome non è l’acronimo di Zona Espansione Nord ma un chiaro riferimento all’unica filosofia di vita che può permetterti di sopravvivere in un posto simile.