testo e foto di Alessandro Vergari

C’è una leggenda curiosa sulla facciata della chiesa romanica di Rapolla in provincia di Potenza, caratterizzata da una dicromia assai curiosa, come se le pietre bianche e grigie con cui è costruita fossero state messe a casaccio, invece che in file regolari, come di solito succedeva. 

Si racconta che il costruttore avesse promesso di fare un grande mosaico raffigurante San Michele Arcangelo sulla facciata della chiesa, ma arrivato al giorno prima dell’inaugurazione si accorse che non era riuscito a farlo bene. Temendo di non essere pagato, pensò di chiamare il diavolo in aiuto per riuscire a fare quanto aveva promesso, garantendo al Maligno l’anima del primo essere che sarebbe entrato in chiesa. 

Il diavolo ci mise pochissimo a fare il ritratto dell’arcangelo che conosceva bene e si fregò le mani pensando che magari avrebbe preso l’anima del vescovo, che probabilmente avrebbe inaugurato la chiesa.

Il giorno dopo tutto il popolo in pompa magna si era riunito in piazza e il vescovo era pronto a entrare in chiesa quando, un gatto randagio inseguito da un cane varcò di corsa l’entrata scomparendo in una fiammata.

Il diavolo allora, gabbato, e arrabbiato, mischiò velocemente tutte le tessere del mosaico di San Michele rendendo la facciata così, come si vede oggi.