Testo e foto di Isabella Mancini
Quassù ci si arrivava in mulattiera. La strada, stretta, agganciata al costone della montagna, si arrampica in chiusi tornanti in un bosco verde. C’è il sole in questo weekend. Il cielo è una coperta fine e azzurra, senza macchia tanto che dà fastidio guardarlo sapendo che su questa piazza sono state trucidate centinaia di persone, donne e bambini e anziani prevalentemente. Povera gente. Perché questa non è campagna. E’ montagna. La povertà si è mischiata alla dignità per secoli tra questi castagni.
Fino al 14 agosto, in questi luoghi sfregiati dall’odio nazista e fascista, decine di ragazzi, italiani e tedeschi, si ritroveranno per un campo estivo di confronto e dialogo. Le celebrazioni in memoria delle 560 vittime dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema 74 anni dopo, prevedono numerose iniziative che si concluderanno il 12 di agosto. Ma tutte le domeniche di agosto, se vorrete dedicare qualche ora ad ascoltare una storia di ingiustizia e rendere così omaggio alle vittime e ai pochi superstiti, passando in questo microscopico borgo, potrete sentire il suono dell’organo della pace. Musica per rinascere è il titolo di questi piccolo grande Festival di Organo per la Pace che proseguirà fino al 26 di agosto.
A Sant’Anna di Stazzema, nel corso dell’eccidio che portò via la vita a 560 persone inermi anche l’organo della chiesa fu distrutto a colpi di mitragliatrice. Tra il 2002 e il 2007 sono stati raccolti i fondi per la ricostruzione. Da allora, grazie all’associazione italo-tedesca “Amici dell’organo della pace”, nelle domeniche d’estate, torna a suonare per far rivivere la piccola chiesa di Sant’Anna. I prossimi ospiti saranno domenica 12 agosto Wolfang Baumgratz, il 19 Lydia Schimmer, il 26 agosto Rodolfo Bellatti.