Speciale Lucca Comics & Games 2017, intervista ai protagonisti della serie Netlix: Star Trek Discovery
testo di Marco Turini
Ci sediamo nella stanza preparata apposta per la conferenza stampa. Nel caso delle celebrità c’è un semplice cerimoniale da rispettare. Fotografie per tre minuti al massimo, niente domande personali (“che non saranno tradotte”) e niente video. Passano solo pochi minuti e l’attesa si trasforma nella colonna sonora di Star Trek Discovery. È arrivato il momento. Scortati da un bodyguard entrano alcuni protagonisti dell’acclamata serie tv di Netflix che velocemente si accomodano in sala. Sonequa Martin-Green, alias comandante Micheal Burnham (e già nota per la serie Walking Dead) veste un abito elegante che fa intuire un fisico snello ed atletico. Jason Isaacs ovvero l’aitante Gabriel Lorca, comandante della U.S.S.Discovery (il Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter) indossa un maglietta aderente e sfoggia un sorriso a trentasei denti. È presente anche Aaron Harberts uno dei produttori della serie e responsabile della sceneggiatura. Uomo pacato che ascolta con grande attenzione le domande che gli rivolgeranno i giornalisti rispondendo sempre con puntualità e misurato entusiasmo.
Fioccano le domande dei blogger, giornalisti ed appassionati della serie. Fra queste: “Come farete ad affrontare il peso della critica dei migliaia di nerd che vi seguono”? “Vi siete ispirati ad alcuni personaggi shakespeariani per l’interpretazione dei personaggi?” “Quali sono gli aspetti che amate ed odiate di più del vostro lavoro?” Gli attori rispondono con ironia sul lavoro che fanno per immedesimarsi nei loro ruoli (cattivi o buoni che siano) e si scambiano battute da entrambi i lati del tavolo.
Sonequa, protagonista indiscussa della serie e della conferenza, ci mostra il suo lato “umano” (nella serie veste i panni di una determinata vulcaniana). Come nella vita reale il suo ruolo è quello di una donna emancipata, che lotta per i suoi diritti e non ha paura di dimostrarlo. “Quello che ho in comune con il mio personaggio è la disciplina e la morale”. “ Ma se è così in tutti i suoi personaggi!” chiosa Jason Isaacs.
Star Trek Discovery è una serie dove l’azione e gli effetti speciali sono importanti, ma viene dato grande attenzione ai suoi abitanti, con le loro caratterizzazioni sociali e sopratutti linguistiche. I guerrieri Klingon per esempio, combattono contro il pericolo di essere assimilati alla cultura dominante e parlano una lingua incomprensibile e molto gutturale, a volte per lunghi interminabili minuti (accuratamente sottotitolati nella serie Netflix). La domanda più inadeguata è la mia: “avete creato apposta una grammatica ed una sintassi della lingua Klingon? Risposta ovvia: “si”.
Il klingon, scoprirò più tardi, è già correntemente parlato in tutto il mondo(!) dopo essere stata ideata da Marc Okrand per i primi episodi di Star Trek ed ora viene utilizzata in tutte le serie e dai fan più integralisti. Per far parlare correntemente gli attori esistono dei traduttori professionisti che assistono il cast in ogni scena (guai a sbagliare la pronuncia!).
Se il mondo futuristico di Star Trek è davvero così naturalmente multietnico, multiculturale e con donne (di colore) al comando forse possiamo sperare lo stesso scenario per la società del presente.