Testo a cura della redazione

Fine anno è tempo di ricerca di regali ed uno che vale sempre la pena è un bel libro. Di titoli di libri di viaggio ce ne son molti: i classici firmati da Chatwin, In Patagonia, Kapuscinski, Ebano, Kerouac, Sulla Strada, Krakauer, Nelle terre estreme.
Ma in un mondo in movimento, ai tempi di google maps, chi usa oggi mappe e atlanti? Nel corso della storia le carte geografiche hanno modellato la nostra visione del mondo e il posto che vi occupiamo. 

E noi quanto ne sappiamo? Descrizioni parziali e soggettive ce le racconta Jerry Brotton in La storia del mondani dodici mappe. Brotton ricrea gli ambienti e le circostanze in cui queste carte sono state fatte, mostrando come ciascuna di esse trasmetta un’immagine estremamente personale del mondo: la prospettiva cristiana centrata su Gerusalemme del “mappamundi” di Hereford del XIV secolo; la più antica mappa coreana che mostra la Terra intera, compresa l’Europa; la prima autentica visione del mondo globalizzato del portoghese Diego Ribeiro agli inizi del XVI secolo; la proiezione negli anni Settanta del Novecento che aveva l’ambizione di dare uguale dignità al “terzo mondo” e il pianeta secondo Google. Brotton rivela come ogni mappa abbia tanto influenzato quanto riflesso gli eventi contemporanei e come, leggendole, si possano meglio comprendere gli universi che le hanno prodotte. Anche Federico Rampini ci propone un libro che parla di mappe (Le linee rosse. Uomini, confini, imperi: le carte geografiche che raccontano il mondo in cui viviamo), quelle ridisegnate dai cambiamenti climatici o dalle migrazioni di massa: una nuova cartografia si sta affermando se si è in grado di vedere oltre le apparenze. Se invece volete tornare bambini vi suggeriamo l’Atlante dei luoghi immaginari di Pierdomenico Boccalario e Davide Calì. Un tempo lontano fatto di leggende, una principessa e un libro antico e prezioso come l’Atlante da cui inizia il viaggio.

“Però nelle librerie di viaggio, soprattutto nelle librerie di viaggio, ci sono le mappe”

Scrive così Paolo Ciampi ne “Il sogno delle mappe” piccole annotazioni sui viaggi di carta, che scegliamo come ultimo testo da consigliarvi.
“Mappe di interi continenti, mappe di città capitale, mappe di colline dietro casa; mappe per chi gira in macchina e per chi cerca sentieri e ciclabili…”

E che il 2019 sia pieno di mappe!