Il Teatro della Pergola di Firenze, il Teatro Real di Madrid, la Comèdie des Champs Elysèes di Parigi, il Centro nazionale dei costumi di scena di Francia a Moulins, il National Theatre, il Lift e lo Shakespeare’s Globe  di Londra sono alcuni dei teatri già presenti nel carnet del Google Cultural Institute progetto di Google per dare accessibilità alle arti di tutto il mondo attraverso il web. Obiettivo: accogliere 60 istituzioni culturali di 20 paesi, 100 storie interattive, 8000 contenuti tra foto video e documenti. Tra le nuove entrate il Teatro San Carlo di Napoli, uno dei più antichi d’Europa. La sezione del Google Cultural Institute dedicata al Teatro di San Carlo e MeMUS raccoglierà più di 100 immagini dell’archivio storico e una mappatura di immagini Street View che permetteranno al visitatore di scoprire gli interni del Teatro e di MeMUS a 360 gradi.
E grazie a una ricca mostra digitale – Verdi al San Carlo, la storia del Teatro di San Carlo prenderà vita sulla piattaforma di Google Cultural Institute. L’Archivio Storico del Teatro di San Carlo conserva un fondo – recentemente digitalizzato – di bozzetti e figurini di allestimenti verdiani che partono dal 1944, con una storica Aida firmata dallo scenografo e costumista Cesare Maria Cristini, cui seguono quello di Roberto Scielzo (1950) ed un terzo ancora di Cristini (1969), che fu responsabile degli allestimenti scenici del Teatro, firmando numerose produzioni fino agli anni Settanta: tra queste, Giovanna d’Arco (1951), Il Trovatore (1968), Un ballo in maschera (1972). L’estroso Attilio Colonnello mette in scena Luisa Miller nel 1963. Ancora pittorica è La Forza del destino di Nicola Benois (1973), e così il Falstaff di Georges Wakhévitch (1974), che non venne realizzato, mentre al suo posto inaugurava la stagione lirica 1974-1975 il Falstaff di Cesare Maria Cristini.

E’ possibile scoprire i palcoscenici dei teatri del mondo dal link g.co/performingarts

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