racconto fotografico di Andrea Cova, realizzato nei pressi del l lebbrosario di Van Mon, in Vietnam, per la Rivista San Francesco del Sacro Convento
Tonlé Sap significa Grande fiume dalle acque fresche.
Nel cuore della Cambogia, è una delle zone di pesca più ricche. Almeno lo era, fino all’arrivo delle grandi multinazionali del pesce.
Lungo le sponde, delle piccole barche sono diventate delle case galleggianti. È il Villaggio che galleggia, frequentato ogni giorno da turisti incuriositi.
Non ci sono vie, numeri civici ma l’acqua che ha la funzione della strada: barchette di venditori ambulanti, altre che sfrecciano senza sosta, pescatori che vanne e altri che vengono.
I bambini si tuffano in acqua dalla “veranda” di casa.
In questa parte di mondo la vita scorre sull’acqua.
Andrea Cova, giornalista, caporedattore e grafico della Rivista San Francesco del Sacro Convento di Assisi, collabora anche con la testata regionale ViwePoint. Laureato in Scienze della Comunicazione, si avvicina alla fotografia quasi per caso preferendo l’analogico. Ha seguito la visita al Sacro Convento di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, dei Presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella, di alcuni Presidenti del Consiglio e Premi Nobel per la Pace.
Collabora con testate nazionali per reportage in zone di guerra: nei campi profughi dell’Iraq e della Giordania, nel carcere di Regina Coeli, nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, nel lebbrosario di Thai Binh in Vietnam, tra le Ande del Perù, in Sri Lanka, in Terra Santa, Colombia e Kenya.
L’interesse per il sociale ha prodotto un’installazione di 150 ritratti “arcobaleno”, dal titolo Rainbow Portraits, a favore delle unioni civili, e l’esposizione Tierra Y Libertad, altare laico e sociale per raccontare le persone che vivono la durezza della terra andina.