Testo e foto di Matias Rodriguez
Tre anni fa in Uruguay si è approvata la legge 19.172 che regola la produzione,distribuzione e commercializzazione della marihuana.
I cittadini, per potere realizzare una coltivazione nelle proprie case, devono registrarsi all’ufficio postale. Si possono piantare fino a 6 piante femminizzate per casa, senza contare la composizione della famiglia e del numero delle persone che abitano li.
In aprile mi trovavo a Treinta y Tres , in un quartiere umile dove ho conosciuto un coltivatore, Pablo. Il tipo mi racconta di aver trascorso un anno di duro lavoro giornaliero. Non vede l’ora di tagliare le piante perché’ e’ stato vittima di due furti e non vuol rischiare di perdere tutto.
Arriva il grande giorno e con i suoi amici, Pablo mi invita a casa sua.
Si inizia la mattina presto e si continua per tutto il giorno. E’ un lavoro certosino; non si tratta solo di tagliare i rami, ma anche tutte le foglie cosicché’ il fiore rimane pulito e pronto per l’essiccazione.
Un giorno divertente , animato da scherzi e racconti di storie passate. Arrivata la sera,prima di andarmene, Pablo mi dice “Solo il vecchio lo poteva fare (riferendosi al l’ ex Presidente Josè Mujica). Se pensi che 4 anni fa se ti prendevano con una di queste andavi in galera! Guarda ora!! A me non me interessa avere una macchina ultimo modello o un buon cellulare , come la maggior parte delle persone. Ogni volta che il fiume cresce la mia casa si riempie di acqua e devo andare via. A volte riesco a portare via qualcosa, ma è un grandissimo sacrificio. Pero’ tutto questo non lo cambio per nulla, perché’ la libertà è la felicità non la compri con nulla..è come dice il vecchio” “Essere libero significa spendere la maggior quantità di tempo possibile in quello che più ci piace fare”.
Info sul lavoro di Matias Rodriguez dal suo sito web