Testo di Letizia Sgalambro. Foto d’archivio
Vivian Maier era una tata. Ha vissuto fra New York e Chicago una vita all’apparenza semplice e banale, curando bambini altrui. Ma Vivian Maier aveva una passione: la fotografia. Non si separava mai dalla sua Rolleiflex e scattava centinaia di foto ogni volta che usciva di casa, trovando un suo modo di non essere invasiva ma di cogliere i particolari più intimi delle persone.
Quelle foto Vivian Maier non le ha mai viste.
Durante le sua vita non ha mai stampato neanche un rullino, era come se fare le foto le servisse semplicemente per osservare meglio, per cogliere quei particolari che in altro modo le sarebbero sfuggiti, è come se guardare attraverso la macchina le permettesse di arrivare all’anima delle persone, alla loro essenza.
Quello che mi ha colpito nelle foto di Vivian Maier è la capacità di cogliere le emozioni, qualsiasi esse siano, dalle più manifeste alle più nascoste, e la voglia semplicemente di osservarle, senza esprimerne nessun giudizio. Mi immagino che Vivian Maier non volesse raccontare qualcosa di preciso, non avesse uno scopo didattico o sociale nel fotografare, semplicemente osservava, e fermava nell’immagine quel momento.
Osservare senza giudicare, senza voler aggiungere significati, senza distorcere ciò che si osserva. Osservare per cogliere i dettagli, per riconoscere nell’altro qualcosa anche di mio, per guardarlo e poi lasciarlo andare, permettendo alla vita di continuare a scorrere. Essere presenti ma allo stesso tempo farsi da parte, testimone, applicando l’attenzione come il principale strumento.
Non c’è macchina fotografica che possa far risaltare queste capacità se non le abbiamo dentro, se non le coltiviamo ogni giorno, ogni singolo momento della nostra vita. Cogliere un’immagine e saperla riraccontare, sia a noi che agli altri fa parte dell’intimità della vita. Il resto è semplicemente tecnica.
Ps: i rullini delle foto di Vivian Maier sono stati scoperti per caso nel 2007 da un agente immobiliare che ha deciso di stamparle, pubblicarle, e divulgarle. Fino al 25 settembre ci sarà una mostra al palazzo ducale di Genova. Esiste un film su questa storia: Finding Vivian Maier.
Tutte le foto di questo articolo sono sul sito ufficiale di Vivian Meier.