Testo di Isabella Mancini
Non ti immagineresti mai che anche nella popolatissima italia possano esistere spazi di “deserto” ovvero di assenza di persone, posti isolati, fuori dal corso del tempo.
Invece esistono, sull’arco alpino, sulla spina dorsale dell’Appennino: se guardi la penisola con gli occhi di un satellite basta cercare le zone che la notte rimangono completamente al buio. Trentino Alto Adige, Molise, Sardegna, Basilicata, Val d’Aosta: hanno meno di 100 abitanti per chilometro quadrato ed in Sardegna, l’Olgiastra, ad esempio, ne ha 31. Poi c’è il Piemonte che è una delle regioni più montuose e per questo affetto dal fenomeno dell’abbandono dei paesini ad alt quota e dove Vinaldio ha una densità di 3,6 abitante per chilometro quadrato, Formazza, 3,4 e in provincia di Cuneo c’è Briga Alta con i suoi 38 abitanti.
Molte aree wilderness, cioè totalmente selvagge e tornate, o sempre state, in mano alla natura si trovano in queste zone: spopolamento, isolamento e impraticabilità hanno favorito questa deantropizzazione necessaria alla rinaturalizzazione. Poi ci sono i paesi fantasma, di cui spesso ha parlato Erodoto108: Roscigno Vecchia in Campania, Reneuzzi in Piemonte, Africo in Calabria. Quanti sono in Italia? una stima del 2009 dice 5300, andrebbe aggiornata al 2016.
Se volete scoprire di più su come si può affrontare un viaggio in queste zone impervie e affrontare la trasformazione da viaggiatore semplice a viaggiatore selvatico prendete in mano il libro di Valentina Scaglia “Wilderness in Italia – A piedi nei luoghi del silenzio” per scoprire riserve naturali disabitate ed provare a confrontarsi con queste isole di natura selvaggia.
Lo abbiamo presentato in occasione dello Slow Travel Fest e ci fa piacere poterne dare restituzione anche ai nostri lettori, certi che sarà una lettura di gradimento. Scritto da Valentina Scaglia, giornalista e viaggiatrice, scoprirete di più sulla nostra penisola provando a leggerne la geografia seguendo altre tracce e sentieri.