Testo e foto di Sara Santarelli
Ultimo appuntamento con il progetto fotografico di Sara Santarelli, “WIFE. Wonderful Instrument For Enjoyment” un progetto fotografico ma prima di tutto una promessa fatta: quella di far conoscere a quante più persone possibile la storia di Beauty, Joimuni, Strismoti, Buruna, e tutte le altre che ogni giorno lottano per essere Donne (ndr).
MINOTIMUNDA 23ANNI
Minori è stata la prima ragazza Munda a ribellarsi ai matrimoni precoci e forzati. Ha dato il via ad un movimento di ribellione tra le “promesse” bambine che ha portato alla nascita di quella che oggi è la missione di padre Luigi Paggi che ora ospita 22 ragazze. Oggi le famiglie portano le figlie volontariamente alla missione e non devono più scappare. Grazie al coraggio di questa donna e all’eccezionale lavoro di padre Paggi, ora il fenomeno delle spose bambine tra la tribù Munda è in estinzione. Le bambine di oggi avranno un futuro diverso da quello delle loro madri. Potrà sembrare un piccolo passo ma è grazie ai piccoli passi che si costruisce il viaggio per il cambiamento.
W.I.F.E
Wonderful instrument for enjoyment
La triste condizione delle spose bambine in Bangladesh.
Per i miei 21 anni ho deciso di partire per il Bangladesh qui ho passato due mesi assieme alle popolazioni tribali Munda nella foresta del Bengala, il regno della tigre reale, qui sono stata ospitata da un gruppo di ragazze ribelli, che hanno deciso di fuggire dalle loro case per dire no ai matrimoni
forzati e precoci, un grave problema di tutto il subcontinente indiano.
Queste giovani donne hanno trovato rifugio in una piccola comunità gestita da un uomo italiano, che da 45 anni da servizio in questo paese aiutando i più poveri: Padre Luigi Paggi.
Da giovane donna ho deciso di abbracciare questa causa. Tra i vicini villaggi ho realizzato un progetto fotografico che documenta e mostra le storie e i volti di donne che non si sono salvate, storie reali di violenza e ingiustizia che solitamente vengono tenute nascoste per timore.
Queste donne si sono fidate di me e hanno deciso di parlare, io ho promesso loro che avrei raccontato a più gente possibile le loro testimonianze e che avrei tentato in ogni modo di far conoscere la loro realtà alle sorelle che vivono in mondi lontani.
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Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni
che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua
intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete
lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le
avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.