Testo di Alessandro Lanzetta

Bulent Kilic

Il più grande e prestigioso concorso di foto giornalismo, il World Press Photo, ha annunciato i vincitori della 58 edizione. L’organizzazione, con sede ad Amsterdam, ha ricevuto quest’anno quasi 98.000 immagini da più di 5.600 fotografi provenienti da 131 paesi. E’ Mads Nissen, classe ’79, danese, ad aggiudicarsi il World Press Photo of the Year, uno scatto singolo e parte di un grande ed intenso lavoro sulla condizione degli omosessuali nella Russia moderna.

Bulent Kilic, fotoreporter dell’anno per il Time ha vinto il primo premio Spot News con la splendida fotografia della ragazza degli scontri di Istanbul mentre Jerome Sessini é stato premiato per il suo forte lavoro su Piazza Maidan. E poi altre news: i bombardamenti su Gaza raccontati da Sergey Ponomarev , la tragedia dell’ebola in Sierra Leone di Pete Muller e il dramma che continua a consumarsi nel Sicilia attraverso lo scatto di Massimo Sestini.

I temi caldi, l’attualità, le news attraverso le storie di un 2014 denso, imprevedibile, carico di storia. Ma il World Press Photo non é solo news. E’ anche documentazione, come Russian Interiors di Andy Rocchelli, ucciso in Ucraina nel maggio 2014 e premiato per un lavoro nato quasi per caso, dagli scatti per un’agenzia russa di incontri e che ha poi visto un proprio sviluppo, durante quattro lunghi anni.  Oppure progetti di lungo periodo come quello di Darcy Padilla, Family Love 1993 – 2014, il racconto di una complessa storia familiare durato vent’anni, a San Francisco  e raccontati attraverso degli emozionanti bianco e nero.

E ora che i premi sono stati assegnati le foto vincitrici diventano una mostra itinerante in cento città di quarantacinque paesi.